In altre dieci regioni sono stati eseguiti altri 2 arresti e 25 perquisizioni. Nell’abitazione dello studente torinese è stato trovato materiale che ha confermato le ipotesi investigative ovvero che il ragazzo – fin da quando era minorenne – fosse il gestore di un canale su cui veniva venduto materiale pedo-pornografico. Ulteriori conferme arriveranno dall’analisi tecnica di telefono e computer, che sono stati sequestrati e nei quali sono già stati ritrovati video e foto in grande quantità, alcuni dei quali hanno come protagonisti minori in tenera età. Stando a quanto accertato finora, il diciottenne su richiesta degli utenti, si procurava dal dark web materiale pedopornografico per poi rivenderlo, facendosi pagare l’iscrizione al canale e anche il singolo materiale. I pagamenti avvenivano tramite bit coin, un metodo ormai molto diffuso, oppure con bonifico.
L’indagine è partita a Torino nel febbraio 2021, con il monitoraggio di una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori, frequentata prevalentemente da utenti italiani. I poliziotti hanno lavorato sotto copertura ossia fingendosi clienti del dar kweb, instaurando rapporti di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale. Dalle tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti, si è riusciti con un lavoro tecnico molto complicato a risalire alle loro identità.
“Bisogna evidenziare che chi frequenta questo mondo pensa di poter agire nell’anonimato – ha spiegato la dottoressa Tammaccaro – ma non è così, perché oggi esistono strumenti investigativi che ci consentono di ricostruire i passaggi nel web e raggiungere tutti”. Significa che, anche sulle piattaforme che danno maggiori garanzie di riservatezza, nessuno è al sicuro. Come dimostra il fatto che gli investigatori sono riusciti ad arrivare a ben 26 persone. Tra loro ci sono i gestori dei canali (come lo studente barese) ma anche i fruitori, considerato che non solo la divulgazione ma già la sola detenzione di materiale pedopornografico è un reato molto grave.