Renato Zero, il cantautore che ha segnato la storia della musica italiana con le sue canzoni d’amore, di protesta e di speranza, è morto oggi a Roma all’età di 77 anni, dopo una lunga malattia. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia e dal suo staff, che hanno ringraziato i fan per il loro affetto e il loro sostegno.
Renato Zero era nato a Roma il 30 settembre 1950 e aveva iniziato la sua carriera negli anni ’60, esibendosi nei locali della capitale con il suo stile originale e provocatorio. Il suo primo successo fu “No! Mamma, no!”, del 1973, seguito da altri brani indimenticabili come “Mi vendo”, “Il cielo”, “Il triangolo”, “Amico”, “I migliori anni della nostra vita” e “Cercami”.
Renato Zero era considerato uno dei più grandi cantautori italiani, capace di interpretare le emozioni e le aspirazioni di diverse generazioni. Era anche un artista poliedrico, che si era cimentato nel cinema, nel teatro e nella televisione. Nel corso della sua carriera aveva venduto oltre 50 milioni di dischi e aveva ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Tenco, il Premio Lunezia e il Premio Barocco.
Renato Zero lascia un vuoto incolmabile nel panorama musicale italiano e nel cuore dei suoi numerosi fan, che lo hanno sempre seguito con fedeltà e passione. Il suo ultimo album, “Zero Settanta”, era uscito nel 2020 per celebrare i suoi 70 anni di vita e i 50 di carriera. Il suo ultimo concerto era stato a Roma il 18 dicembre 2019, davanti a un pubblico entusiasta.
L’Italia dà l’addio a Renato Zero, uno degli ultimi cantautori che ha saputo raccontare con la sua voce e la sua musica la storia e l’anima del nostro paese.